Data di recupero della prima uscita prevista per il 7 febbraio e rimandata a causa delle condizioni nivometeo non faverovoli.
Anche stavolta ci troviamo tutti a Beaulard, e nonostante la "nevicata dell'anno" non sia ancora stata così copiosa come da previsioni, siamo convinti. Si parte! Rocher de la Garde.
Anche questa volta esposizione nord, anche questa volta un bel bosco, ma è un'altra stagione rispetto alla settimana scorsa.
La neve e la galaverna avvolgono tutto in uno scenario quasi fatato.
La montagna, come altri ambienti naturali, ha la capacità di regalare una dimensione aggiuntiva: l'unicità. Potremmo rifare 100 volte la stessa gita, e non trovare una volta uguale all'altra. Il tipo e la quantità di neve, la temperatura, le condizioni meteo, il colore del cielo, il vento, il fugace incontro con degli animali, la compagnia...questo e tanto altro, compresi noi stessi con le nostre capacità ed il nostro stato d'animo rendono ogni volta diversa anche la gita più semplice e conosciuta. E rendono indimenticabile la volta, ormai sempre più rara, in cui siamo i primi a salire dopo una nevicata e ci sembra di essere i primi al mondo
a mettere piede in luoghi inesplorati.
L'itinerario per i "rocher" percorre in buona parte le vecchie piste di discesa Beaulard, ormai abbandonate anche se i gestori del rifugio Guido Rey le stanno man mano ripulendo dalla vegetazione che ripopola gli spazi liberi. Dal gabbiotto di arrivo del vecchio impianto risaliamo ancora per un tratto lungo la cresta-dorsale finché è comoda da percorrere in sci e da dove, fra un ramo sulla testa, una radice e qualche roccia fra i piedi, e un Andrea stoicamente in attesa dell'ultimo gruppo, ci si prepara alla discesa mentre ricomincia a nevischiare.

Anche oggi tutti "a destinazione", bravissimi, e qualcuno anche con una discesa extra per sfruttare "la powder". Poi tutti giù nel bosco con una quarantina di cm di bella farina su fondo duro.ve, fra un ramo sulla testa, una radice e qualche roccia fra i piedi, e un Andrea stoicamente in attesa dell'ultimo gruppo, ci si prepara alla discesa mentre ricomincia a nevischiare.
Neve man mano più umida sulle ex-piste, e man mano che si scende sempre più esigua.
La parte finale della discesa è un percorso di precisione fra le insidie alle solette, e nei prati sopra Chateau nonostante lo slalom fra gli ostacoli "affioranti" ed il fiato sospeso, qualche pietra e radice sono inevitabili. Acc...!!
Ma la soddisfazione per la giornata, quella non viene minimamente scalfita!

Bravi tutti, alla prossima!
Andrea - Ezio - Estella